Tasse per le società: quali sono, quando vanno pagate e quanto incidono nell’andamento aziendale?

Le tasse per le aziende possono variare notevolmente in base al Paese in cui un'azienda è registrata, al suo settore di attività, alle dimensioni e ad altri fattori. Tuttavia, possiamo fornirti una panoramica generale delle tasse comuni che le aziende potrebbero dover affrontare:

1.     Imposta sul reddito delle società (Corporate Income Tax): Questa è un'imposta sul profitto realizzato da un'azienda. Le aliquote variano da Paese a Paese. 

2.     Imposta sul valore aggiunto (IVA o GST): Questa imposta viene applicata alle vendite di beni e servizi e le aziende la riscuotono dai clienti e la versano all'autorità fiscale.

3.     Imposta locale sulle imprese: Alcune giurisdizioni impongono tasse specifiche alle aziende per operare nella loro area, come l'imposta comunale o provinciale.

4.     Imposta sulle proprietà aziendali: Se un'azienda possiede proprietà immobiliari, potrebbe essere soggetta a tasse sulla proprietà commerciale.

5.     Tasse sul lavoro: Le aziende spesso sono responsabili del prelievo delle imposte sui salari dei dipendenti e delle contribuzioni ai regimi di previdenza sociale.

6.     Imposta sulle plusvalenze e sugli asset capitali: Quando un'azienda vende attività o azioni di altre società, potrebbe essere soggetta a imposte sulle plusvalenze.

7.     Tasse sulle importazioni e dazi doganali: Se un'azienda importa beni da altri paesi, potrebbe essere soggetta a dazi doganali e altre tasse sulle importazioni.

8.     Tasse sulle transazioni finanziarie: In alcune giurisdizioni, le aziende potrebbero essere soggette a tasse sulle transazioni finanziarie, come l'imposta sulle transazioni finanziarie o l'imposta sulle transazioni con titoli.

9.     Tasse locali e licenze: Le aziende potrebbero dover pagare tasse locali o acquisire licenze per operare in determinate aree o settori. 


È importante tenere presente che le leggi fiscali possono cambiare nel tempo e possono variare notevolmente da una regione all'altra. Le aziende spesso cercano consulenza fiscale professionale per assicurarsi di essere in regola con le leggi fiscali e per ottimizzare la loro struttura fiscale. Inoltre, alcune giurisdizioni possono offrire agevolazioni fiscali o incentivi per incoraggiare le aziende a operare nella loro zona.

 

Oggi andiamo ad approfondire le imposte sul reddito delle società in Italia. L'imposta sul Reddito delle Società (IRES), nota anche come "Imposta sul Reddito delle Persone Giuridiche" (IRPEG), è l'imposta applicata sul reddito generato dalle società e dalle persone giuridiche. Ecco alcune informazioni chiave sull'IRES in Italia:

1.     Soggetti passivi: L'IRES si applica alle società di capitali, come le società per azioni (S.p.A.), le società a responsabilità limitata (S.r.l.) e altre entità giuridiche simili. Le società di persone, come le società in nome collettivo o in accomandita semplice, sono invece soggette all'imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) nei confronti dei loro soci.

 

2.     Aliquote fiscali: Le aliquote fiscali per l'IRES possono variare nel tempo e sono stabilite dalla legislazione fiscale italiana. Tuttavia, le aliquote standard sono solitamente fisse e possono variare a seconda dei ricavi dell'azienda. L'Aliquota IRES varia generalmente tra il 24% e il 27,5%, con aliquote ridotte per alcune tipologie di società o attività, come le start-up innovative. Attualmente l’aliquota IRES è pari al 24%. Tutte le società pagano dunque la stessa aliquota, indipendentemente dal fatto che abbiamo prodotto un reddito pari a 10 mila euro o un milione di euro. 

 

3.     Base imponibile: La base imponibile per l'IRES è il reddito netto dell'azienda. Il reddito netto viene calcolato sottraendo le spese deducibili, tra cui costi operativi, ammortamenti, interessi passivi, e altre spese aziendali, dal reddito totale.

 

4.     Dichiarazioni fiscali: Le società sono tenute a presentare dichiarazioni fiscali periodiche, generalmente ogni anno, per calcolare l'importo dovuto di IRES. Queste dichiarazioni devono includere dettagli sul reddito aziendale, sulle spese e su altre informazioni pertinenti per il calcolo delle imposte.

 

5.     Crediti e detrazioni fiscali: In Italia, esistono diverse detrazioni e agevolazioni fiscali che le società possono utilizzare per ridurre l'importo dell'IRIS dovuto. Questi possono includere crediti fiscali per la ricerca e lo sviluppo, detrazioni per gli investimenti in attività specifiche, e altre agevolazioni.

 

6.     Normative specifiche: L'Italia ha normative specifiche per l'IRES che regolamentano, ad esempio, la determinazione del reddito, il trattamento delle perdite fiscali, le transazioni internazionali e altro ancora.

 

7.     Controllo fiscale: L'Agenzia delle Entrate in Italia è responsabile della supervisione e del controllo fiscale per garantire che le società rispettino le leggi fiscali e presentino dichiarazioni accurate.





Ma quali sono le scadenze da rispettare?

Il pagamento dell’IRES prevede un meccanismo di acconto e di saldo, entrambi da versare tramite modello F24. La dichiarazione va inviata all’Agenzia delle Entrate entro l'ultimo giorno dell’undicesimo mese successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta, quindi il 30 novembre di ciascun anno.

versamenti a saldo e l'eventuale primo acconto IRES devono essere eseguiti entro il 30 giugno, oppure entro il trentesimo giorno successivo. L’acconto è pagato in due rate, salvo che il versamento da eseguire alla scadenza della prima non superi i 103 euro.

Altrimenti le scadenze fiscali sono:

1.    prima rata acconto: 30 giugno o 30 luglio (nel secondo caso con maggiorazione dello 0,40 per cento);

2.    seconda rata acconto: 30 novembre.

3.     Conciliazione: Alla fine dell'anno fiscale, l'azienda deve presentare la dichiarazione dei redditi (Modello UNICO) che include tutti i dettagli finanziari e contabili. Le autorità fiscali utilizzeranno questa dichiarazione per calcolare l'importo finale dell'IRIS/IRES dovuto. Se l'azienda ha pagato più di quanto dovuto tramite le anticipazioni, riceverà un rimborso. Se ha pagato meno, dovrà versare l'importo aggiuntivo.


Questo sistema di anticipazioni consente alle autorità fiscali di raccogliere entrate in anticipo, ma è importante per le aziende calcolare con precisione le anticipazioni per evitare di pagare troppo o troppo poco. Un commercialista o un consulente fiscale professionista può aiutare a pianificare e gestire queste anticipazioni in modo corretto. Inoltre, l'azienda deve assicurarsi di rispettare le scadenze per evitare sanzioni o interessi di mora.

È importante notare che queste scadenze sono indicative e possono essere soggette a modifiche normative. Le aziende devono sempre verificare le scadenze esatte per le loro imposte specifiche consultando le guide pubblicate dall'Agenzia delle Entrate e dall'INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) in Italia, nonché attraverso il supporto di commercialisti o consulenti fiscali professionisti. Inoltre, è essenziale rispettare le scadenze per evitare sanzioni o interessi di mora.

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